domenica 31 luglio 2011

LA PSICOLOGIA ANALITICA TRANSAZIONALE

L’Analisi Transazionale nasce in America tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60 da Eric Berne, di formazione psichiatra e psicoanalista.
Si è successivamente diffusa e sviluppata in tutto il mondo occidentale, con applicazioni tipiche nei vari settori della psicologia, sia sul piano individuale che in quello delle organizzazioni. Tralasciando questo secondo ambito (che potrà essere approfondito a richiesta), si possono esemplificare alcune delle applicazioni sul piano individuale: dall’analisi della domanda all’analisi personale o alla psicoterapia, dalla comunicazione interpersonale al rapporto con sé sotto vari aspetti:
- le relazioni famigliari o di coppia
- le problematiche di studio o di lavoro
- il rapporto con il proprio corpo
- il rapporto con il cibo
- i sogni
- la gestione del tempo, o del denaro
- la salute
- il rapporto con l’acqua
- ecc.
L’approccio Analitico-Transazionale risulta comunque adatto per le principali problematiche psicologiche.
L’Analisi Transazionale si colloca nel filone delle psicologie umanistiche, che tutte si rifanno a 3 principali correnti di pensiero psico-filosofico:
- la psicoanalisi
- la psicologia della Gestalt
- la fenomenologia e l’esistenzialismo.

L’approccio umanistico implica alcuni criteri di base, che l’Analisi Transazionale condivide, appunto, con altre psicologie:
- l’approccio olistico alla persona
- la responsabilità individuale del Cliente
- l’attenzione al “qui ed ora”
- la contrattualità del rapporto
- la progettualità.
La persona viene considerata nella sua globalità, e non solo come portatrice di una diagnosi o di un sintomo da curare, e nella sua interezza di pensieri, sensazioni e sentimenti. Il rapporto tra Cliente e psicologo è contrattuale, nel senso che gli obiettivi del lavoro ed i criteri per la valutazione del loro raggiungimento vengono esplicitati e condivisi sulla base della domanda del Cliente. Il Cliente è così direttamente responsabile del proprio progetto.
Il piano relazionale è prevalentemente nel “qui ed ora”, anche se spesso è importante andare nel “là ed allora”.

Questi aspetti teorici possono essere approfonditi con la lettura dell’articolo indicato in Bibliografia.
Le psicologie umanistiche si caratterizzano spesso per un approccio flessibile, in cui è favorito e facilitato lo scambio di “tecniche”. Ed è perciò facile che uno psicologo analitico-transazionale, nella sua formazione, abbia acquisito anche alcune tecniche specifiche più tipicamente Gestaltiche, o neo-reichiane, ecc.
Il fulcro della teoria dell’Analisi Transazionale è comunque la transazione, cioè la relazione di scambio (con l’altro o con sé). Si attribuisce quindi molta importanza alla comunicazione, quale segnale esterno del nostro mondo interno e quale canale di contatto con gli altri.

Sul piano pratico, per intraprendere un percorso conoscitivo di sé con la collaborazione di uno psicologo di formazione analitico-transazionale non è necessaria alcuna conoscenza specifica, né di psicologia generale, né di Analisi Transazionale.
Vengono organizzati seminari didattico-esperienziali, in cui brevi introduzioni teoriche dei concetti fondamentali dell’Analisi Transazionale preludono a sperimentazioni pratiche individuali o in gruppo, alternando così momenti teorici, pratici e di discussione.
Si attivano pure cicli di incontri su tematiche specifiche, scelte tra le principali aree di applicazione sul piano individuale, ed anche su indicazione e richiesta da parte degli Utenti.
ASPETTI ORGANIZZATIVI
* La frequenza ottimale è di un’ora alla settimana per gli incontri
individuali, e di un incontro di un' ore e mezza la settimana per gli
incontri di gruppo.
I  cicli di incontri “a tema” hanno un proprio specifico
calendario (in cui durata e frequenza sono scelte in funzione degli
obiettivi specifici).
* Gli incontri si svolgono nel rispetto di alcune “regole”:
- non fumare
- non essere sotto l’effetto di droghe, farmaci o altre sostanze
- non violenza (né fisica né verbale)
- riservatezza
- puntualità e “presenza”.

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